9.4 Tokens


9.4.1 Descrizione.

Token è l’espressione più generica per determinare un elemento portabile da un asset all’altro: le monete sono token, ma i token non sono necessariamente monete. Un token è una rappresentazione digitale di un valore: se questo valore rappresenta il saldo di un wallet si parla di monete, ma questo valore può non rappresentare necessariamente un saldo di un conto corrente.

Esempio. GoGoFood: abbiamo costruito un circuito di buoni pasto all’interno della blockchain e l’unità del valore di questo token non è il controvalore in Euro del buono pasto, ma è l’unità del singolo buono pasto. Il buono pasto si porta dietro una serie di informazioni:

  • chi lo ha emesso;
  • quanto denaro vale;
  • la data di scadenza;
  • altre informazioni aggiuntive.

Un token è un elemento che contiene tutte queste informazioni e che, in più, può essere spostato da un wallet ad un altro. Quindi, un buono pasto lo posso avere nel mio wallet ma non avrò esclusivamente un numero come accade per le monete in generale (“io ho 5 Eurs/Euro”), bensì avrò:

  • “7 token di tipo buono pasto”;
  • di questi ne voglio spostare 2;
  • i 2 token di buono pasto andranno in un altro wallet;
  • il wallet in cui andranno sarà quello di un ristorante;
  • il ristorante prende questi 2 token buono pasto e li cambia in Euro;
  • il ristorante avrà, infine, degli Euro reali.

Il sistema così costruito non è come gli altri sistemi attualmente esistenti, cioè con una centrale che raccoglie informazioni e le smista.; In T.R.I.N.C.I., infatti, il sistema si basa su uno strumento, il buono pasto, già programmato per agire in un determinato modo: la programmazione è all’interno del buono pasto stesso.

9.4.2 Vantaggio per l’utente azienda.

I token nascono con un’esigenza precisa:

  • ho una esigenza di business;
  • la devo strutturare;
  • se deve essere strutturata in modo classico si deve creare tutta l’infrastruttura hardware (on premis o cloud), quindi si devono implementare i server, gli applicativi, i gestionali, gli elementi di controllo e verifica, eccetera;
  • in blockchain T.R.I.N.C.I., invece, posso costruirmi tutta la logica comportamentale attorno ad un token senza dover costruire dalla A alla Z tutto l’ecosistema attorno. Nel caso dei buoni pasto, per esempio, sarà sufficiente costruire un ecosistema di dashboard di reportistica (mobile o web), al resto penserà la T.R.I.N.C.I. blockchain, permettendo la costruzione dei token ed il loro passaggio da wallet a wallet tramite la tecnologia stessa;
  • utilizzando T.R.I.N.C.I., il 60-70% delle funzionalità complesse spesso possono essere risolte a tavolino con uno smart contract, investendo poi tempo e risorse nella costruzione di siti web e portali mobile a scopo di reportistica o di sistemi dispositivi;
  • in blockchain è necessario che l'applicativo conceda la firma della transazione: in T.R.I.N.C.I. abbiamo un sistema che si chiama Auth-In che è un web component portabile. E’ simile a MetaMask, ma con caratteristiche aggiuntive e senza la necessità di installare alcun software perché scritto in javascript;
  • tecnicamente, per spostare dei buoni pasto da un wallet ad un altro esiste un sistema già costruito che permette la creazione della transazione e la sottomissione di questa all’interno della blockchain;
  • gli applicativi sono per il 95% di lettura delle informazioni, mentre la scrittura avviene tramite un sistema unico che è quello della sottomissione delle transazioni.

9.4.3 Vantaggio per lo sviluppatore.

Il vantaggio di uno sviluppatore, o comunque di chi costruirà l’ecosistema attorno al bisogno di una azienda, sarà quello di utilizzare strumenti facili per costruire sistemi molto complessi che in condizioni normali riescono a muoversi tra “n” applicativi costruiti.

In questo caso, invece, costruendo uno smart contract, lo sviluppatore è in grado di pilotare il comportamento di quello strumento direttamente nello smart contract. Se al di sopra esiste una app mobile, o un sistema front end qualsiasi, non